PIANCAVALLO E DOLOMITI FRIULANE
In inverno, Piancavallo è una delle cinque ski area del Friuli Venezia Giulia, grazie a moderne stazioni sciistiche per la discesa e il fondo. Potrai anche pattinare in uno stadio del ghiaccio, divertirti nello Snow Park di Collalto, tra piste per freestyle e spazio giochi per bambini. In estate, invece, potrai scegliere tra, pareti per le arrampicate, percorsi da trekking al Nordic Life Park di Andreiso mountain bike al Bike Funk Park, escursioni e passeggiate guidate. Senza dimenticare che puoi provare l'esperienza del tarzaning nel parco forestale acrobatico, adatto a tutti, adulti e bambini. Il Trenino della Valcellina è in servizio nelle località turistiche di Barcis ed Andreis con vari itinerari che promuovono e valorizzano la meravigliosa Forra del Cellina passando attraverso il sentiero del Dint e la vecchia strada della Molassa. Dalle cime più alte, nelle giornate di sole, lo sguardo riesce a entrare nel blu del mare Adriatico, mentre, tutt'attorno, si è abbracciati da un paesaggio tipicamente dolomitico. E per chi preferisce immergersi nel blu del cielo, dalla Castaldia, a 1108 metri sul livello del mare, ci si lancia tra le nuvole con il deltaplano. Vicino a Piancavallo ci sono luoghi incantevoli da visitare. Sul lago di Barcis, dai riflessi verde-smeraldo, o in Val Tramontina, che custodisce tre preziosi specchi d'acqua, si può andare in canoa e kayak, praticare vela e windsurf. Grotte, anfratti e gole calcaree, invece, rendono uniche le Grotte di Pradis.
La Forra del Cellina, altra spettacolare opera dell'erosione, è uno fra i paesaggi più suggestivi dell'intero arco alpino. Il Parco naturale delle Dolomiti friulane, racchiuso tra i fiumi Tagliamento e Piave, è il più vasto della regione e fa parte dei patrimoni naturali tutelati dall'Unesco. Con il Campanile di Val Montanaia, una spettacolare guglia di 300 metri, è un luogo ideale per l'escursionismo, il trekking e l'alpinismo.
Ad Andreis è visitabile il Centro recupero rapaci, che studia, cura e rimette in libertà i rapaci feriti e da non perdere Ecomuseo delle Dolomiti Friulane - Lis Aganisè situato sul territorio della montagna pordenonese. In Val Colvera, è doveroso ammirare l'intreccio di viuzze di Frisancoe di Poffabro, che è entrato nella prestigiosa classifica dei Borghi più belli d'Italia, come anche il Borgo di Toppo. Incantevoli le case in legno e in pietra, così come le architetture spontanee di Erto e Casso, dove è ancora viva la memoria del disastro del Vajont del 1963, quando il monte sprofondò nel bacino idroelettrico e l'onda sollevata inghiottì due paesi. Tutta la dinamica è illustrata in una mostra presso il Centro visite del Parco delle Dolomiti friulane. Maniago è conosciutissimo per l'arte fabbrile. Fin dal Quattrocento i suoi abili coltellinai forgiavano coltelli e lame: persino la Serenissima si riforniva qui per le armi delle truppe. A Sequals, invece, è nato ed è sepolto il pugile Primo Carnera, il popolare "gigante buono", campione del mondo dei pesi massimi nel 1933. Nelle valli pordenonesi, nei dintorni di Piancavallo, tante sono le specialità enogastronomiche da scoprire: viene preparata la pitina, una particolarissima "salsiccia" fatta con carne di selvaggina - o di pecora, o di montone - tritata e impastata con sale, pepe e finocchio selvatico. Da provare poi, il formaggio asìno, che si prepara nella versione classica e morbida a Vito d'Asio, Clauzetto e Spilimbergo.pordenonelegge.it (in settembre), le Giornate del cinema muto (in ottobre) e Dedica Festival (in marzo). Nel centro storico si snoda il Corso, un'elegante via con lunghi portici, in cui scoprire curate vetrine e accoglienti caffè, per poi addentrarsi nei vicoli su cui si affacciano caratteristici ristoranti. E, alzando lo sguardo, scorgere palazzi splendidamente affrescati. A due passi dalla città, sulle rive del fiume Noncello, ci sono angoli di pace in cui la parola è lasciata alla natura. Lasciatevi incantare dal palazzo del Comune, dalle originalissime forme gotiche, e dalla carrellata di antichi edifici - come l'ex convento di San Francesco e le dimore di facoltose famiglie di un tempo - dedicati anche alla cultura e all'arte. Nel museo civico d'arte ammirerete interessanti dipinti, fra cui quelli di Giovanni Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone (1484-1539), massimo pittore friulano di tutti i tempi.
A Spilimbergo, cittadina che custodisce un suggestivo centro storico, con un castello in cui spicca lo scenografico Palazzo dipinto, c'è un'antica tradizione musiva, che dà vita a opere che ornano svariate località nel mondo. E che nascono nella Scuola Mosaicisti del Friuli, dove il visitatore osservare maestri e allievi all'opera.
A Sacile si respira un’atmosfera veneziana in ogni suo angolo.
Attraversata dalle verdi acque del fiume Livenza, vi sorprenderà con i palazzi cinquecenteschi, come la Loggia Comunale o il Palazzo Ragazzoni. Ogni anno, in agosto, si tiene la tradizionale Sagra dei Osei, una delle più antiche feste italiane.
A Sesto al Reghena facevano già tappa gli antichi romani nei loro lunghi viaggi verso nord. Oggi è dominata da un complesso abbaziale dalla lunga vicenda costruttiva, fondato nell'VIII secolo e reso prestigioso dalle donazioni di Carlo Magno, Lotario e Berengario. Scoprite la chiesa basilicale, i preziosi affreschi e la cripta con l'urna di Sant'Anastasia, dell'VIII secolo.
Da non perdere, inoltre, Valvasone, dove intraprenderete un vero e proprio viaggio nel Medioevo,San Vito al Tagliamento, con il suggestivo "salotto" di piazza del Popolo, Cordovado, tra i Borghi più belli d'Italia, Casarsa della Delizia, paese natale della madre di Pier Paolo Pasolini, dove coglierete le atmosfere che affascinarono l'autore e stimolarono la sua vena poetica. Sono solo alcune delle perle di queste terre. Tra Caneva e Polcenigo, invece, potrete ammirare Palù di Livenza, sito paleolitico tra i più antichi dell'Italia settentrionale che ha ottenuto nel 2011 l'iscrizione alle liste Unesco per i "Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino". In questo terreno sassoso e ghiaioso, formatosi nel corso di millenni, in cui nascono i vini della Doc Grave: sono i magredi, dove i fiumi scorrono nel sottosuolo e riaffiorano più a valle, dando vita al suggestivo ambiente delle risorgive.